Wishlist - Novoflex Tilt-Shift Bellows


Inauguro una serie di articoli in cui spiego cosa sono alcuni oggetti che vorrei avere e perché stuzziacano i miei appetiti fotografici.

Parliamo del Novoflex Tilt-Shift Bellows, ovvero un soffietto che ricorda molto da vicino i vecchi soffietti macro per i vari sistemi, che erano prodotti direttamente dalle maggiori case. Gli appassionati di soffietti sicuramente ricordano il Minolta AutoBellows, che era ai tempi eccezionale per costruzione e funzionalità.

Quello che mi attira del prodotto Novoflex è innanzitutto il fatto che che ne sia una versione per fotocamere mirrorless, che grazie il tiraggio molto corto permettono di "trasformare" più o meno qualsiasi lente per sistemi reflex in un obiettivo tilt-shift. Quello che mi attira meno è il prezzo, attorno ai 400€, che considero decisamente troppo elevato per il genere di prodotto.

Fotografia e Brutto Tempo

Ultimamente sono stato molto molto sfortunato con le uscite fotografiche, le ultime quattro mi hanno regalato un tempo atmosferico dal variabile al molto coperto con tanto di pioggia.

Visto che sono uno che cerca sempre di trovare il bello dove può, non ho potuto esimermi da andare comunque a fotografare, cercando di imprimere l'atmosfera del momento nelle fotografie.

L'idea di base è semplice, bisogna innanzitutto proteggere adeguatamente l'attrezzatura. Io procedo portandomi un sacchetto di Nylon da freezer, trasparente e bello spesso, che utilizzo come "cappuccio" per la fotocamera.

Visto che utilizzo una Canon EOS 5D MK II a cui tengo molto, e che essa non è tropicalizzata, mi sono appunto dato al fai da te con il sacchetto, che funziona benissimo. Il risultato è circa quello dell'immagine qui a fianco.

Ok, ok, esteticamente non è eccezionale ma fa il suo sporco dovere.

Ovviamente meglio utilizzare obiettivi che siano tropicalizzati, io non ho problemi in quanto possiedo solo Canon serie L, quindi evito anche di doverli avvolgere completamente, così l'utilizzo complessivo della fotocamera rimane confortevole.

Tornando alla fotografia vera e propria, mi sono munito ultimamente di un imbrago Trekking Harness Safari che ha il duplice ruolo di salvarmi il collo nelle uscite lunghe e di poter tenere macchina e obiettivo sotto l'impermeabile in caso di pioggia.

Perdonate la musica soft porn utilizzata nel link dell'imbrago, ma si sa, i francesi sono fatti così... Il prodotto comunque è davvero ottimo e funzionale.

Proprio per manterere macchina ed obiettivo sotto l'impermeabile, nelle uscite piovose o a rischio mi munisco sempre di un solo obiettivo. Possedendo esclusivamente obiettivi a focale fissa, trovo che questa scelta sia anche utile ai fini dell'apprendimento, in quando costringersi ad utilizzare una focale soltanto permette a mio avviso di approfondirne la conoscenza e pian piano di diventare intimi con l'obiettivo.

Bando alle ciance, vi presento alcune delle mie realizzazioni:

Classic
Un cielo cupo diffonde la luce per un tocco particolare al ritratto ambientato

Old times...
I colori attenuati dal grigiore possono esaltare alcune composizioni

Twins
Niente di meglio di una luce tenue e ben diffusa dalle nuvole per un'ambientazione horror

Path in the woods of Bokehstan
I boschi acquistano tutto un'altro sapore

For those who like the rain
Anche nel paesaggio, il mood dato dalla pioggia è molto forte

Under the rain
Si può scattare bene anche quando piove a dirotto

Heavy Dawn
Trovo molto più bello un cielo con nuvole pesanti che uno azzurro perfettamente terso

Calm
Anche al mare il brutto tempo ha un suo perché

El Mani
Ancora un esempio del mood garantito dal cielo coperto

La Canonega II
Una banale abitazione di paese resa interessante dal cielo pesante e dallo sfocato dell'obiettivo decentrabile

Sessione Fotografica - Convento Abbandonato

Introduzione 

Inizio una nuova serie di articoli in cui spiego il processo che porta alle mie fotografie, dall'idea iniziale al risultato, passando per inquadrature, tagli e post produzione.

Si comincia in un modo un po'atipico, nel senso che stavolta l'iniziativa di andare a fare foto non è stata mia. Angela ed Elisa, ovvero le due ragazze che vedrete protagoniste nelle immagini, mi hanno chiamato chiedendomi se mi andava di fotografarle in un convento abbandonato di loro conoscenza. Ovviamente non ho potuto sottrarmi!

Avevo in mente solo una cosa che avrei fatto sicuramente, ovvero una delle mie esposizioni multiple dal carattere surreale.

Scelta dell'Attrezzatura

Non avendo la minima idea di come sarebbero state le condizioni di luce, di come sarebbe stato il luogo e nemmeno di che vestiti avrebbero indossato le ragazze, ho deciso di portarmi un po'di tutto ed improvvisare.

Avevo quindi con me la mia fida Canon EOS 5D MK II, coadiuvata dal Canon EF 24 TS-E f/3.5 L, dal Canon EF 50 f/1.2 L USM e dal Canon EF 85 f/1.2 L USM. Per l'illuminazione ho portato il mio Jinbei Discovery DC-1200 con due teste da 1200 W/S e due ombrelli-softbox Walimex, leggeri e funzionali, con i due stativi necessari a reggere i flash. Il tutto assieme agli immancabili trigger wireless Elinchrom Skyports.
Oltre a tutto ciò, legato allo zaino il mio ultimo acquisto, il treppiede RTC-436 dell'Olandese RedGed con testa a sfera RNB-3, sempre RedGed.

La Sessione

Giunti sul luogo, per prima cosa ho fatto un giro all'interno dell'edificio per assicurarmi che stesse in piedi. Pur in fase di demolizione, a parte alcune stanze senza i pavimenti tutto si è rivelato essere più o meno solido.

Per prima cosa ho scattato i fotogrammi necessari alla realizzazione della mia composizione surreale, con buon aiuto da parte di Angela ed Elisa sulla scelta di pose ed accessori. Per questi scatti mi sono avvalso del treppiede, della luce naturale che entrava dalle finestre e del Canon 24 TS-E f/3.5 L.

There's quite some people...

A questo punto ho cambiato obiettivo ed ho catturato due scatti con il 50L a f/1.2 su treppiede per effettuare un'altra composizione che mi è venuta in mente contamporaneamente ad Elisa, quando mi ha detto che Angela sembrava una ragazzina dei film horror.

Twins

Fatto questo, ho continuato con il 50L liberandomi del treppiede e mi sono mosso in modo più libero, esplorando l'interno del convento.

The girls are home

Approdati all'esterno, il cielo nuvoloso mi ha convinto ad iniziare ad usare il flash, con il quale ho fatto un paio di scatti.

Decay

Subito dopo sono tornato alla luce naturale, per sfruttare il mood del cielo nuvoloso e la grande apertura del 50L, capace di donare un'ottima tridimensionalità alle immagini. Sono particolarmente soddisfatto dei risultati di questa parte della sessione.

Picking Flowers

Picking Flowers

Picked Flowers

A questo punto Angela ha notato le finestre ed ha proposto di fare qualcosa lì, dopo un po'di prove ho deciso che il modo migliore era sfruttare la cornice ed i vetri rotti come cornice per un ritratto un po'inusuale.

Window

Il sole a questo punto ha deciso di fare capolino, e siamo quindi tornati all'interno per sfruttarne la luce. Per sicurezza mi sono portato anche il flash in caso la situazione fosse cambiata di lì a poco.

Balcony

Badroom

Infatti, dopo pochi scatti con luce naturale sono dovuto passare al flash, che mi è servito per due ritratti pieni, utilizzandolo di rimbalzo sulle pareti di uno spogliatoio con docce.

Angela

Elisa

Ho poi denudato il flash, togliendo il softbox per ottenere una luce più dura ed usandolo sempre di rimbalzo ho giocato con luci ed ombre ed i vestiti chiaro e scuro di Angela ed Elisa.

White&Bladk

Black&White

A questo punto era tardi, si faceva buio e tutti dovevamo andare a casa, fortunatamente soddisfatti! Ho altre foto che sto decidendo se siano o meno degne di pubblicazione, quindi forse aggiornerò l'articolo, prima o poi.

Post Produzione

Ho effettuato la post produzione dividendo le immagini in due: quelle che necessitavano di interventi in Adobe Photoshop, e quelle per cui bastava Adobe Lightroom. Imposto sempre il mood di tutte le immagini in Lightroom, in quanto risulta molto più immediato. Per ottenere l'effetto vintage ho utilizzato alcuni preset che mi sono creato, adattandoli poi all'immagine specifica sino ad ottenere il risultato voluto.

Poi ho aperto in Photoshop gli scatti che avrei composto per ottenere le immaigni con lo stesso soggetto presente più volte. Il procedimento è stato molto rapido in quanto ormai conosco gli accorgimenti necessari ad ottenere immagini componibili senza dover spendere troppo tempo in fase di elaborazione.

L'immagine che mi ha richiesto maggiore lavoro è stata la prima, per la complessità della scena. In particolare ho dovuto scontornare le parti di Angela ed Elisa che si sovrapponevano a loro stesse nello scatto con l'ombrello in modo da mostrare soltanto loro.

Una volta composta, ha richiesto una lavorazione maggiore in Adobe Photoshop rispetto alle altre immagini, perché volevo rendere lo stesso mood rispetto alle altre immagini composite di stampo surreale che ho fatto in passato.

La battaglia dei sensori: Sony e Canon

I due competitor principali nello sviluppo di sensori per fotocamere digitali sono ormai chiaramente Canon, che sviluppa in house le proprie soluzioni, e Sony, che sviluppa ormai i sensori per la maggioranza del resto del mercato.


I sensori Sony sono utilizzati da Olympus, Ricoh-Pentax e soprattutto Nikon, oltre che da Sony stessa.

Ultimamente l'offerta Sony sembra più allettante rispetto a quella Canon, dai siti specializzati come dxomark si evince come la prima delle due case sia un passo avanti rispetto alla seconda.

In particolare i sensori Sony sono apprezzati per la maggiore gamma dinamica e le grandi possibilità di recupero nelle ombre, mentre i Canon sono criticati per l'eccessivo rumore anche a bassi ISO e la scarsa gamma dinamica.

Personalmente ho avuto modo di provare bene i sensori di entrambe le parti, a partire dal CCD APS-C montato sulla Sony a350, che aveva una resa a bassi ISO eccellente ma un rumore già dagli 800 ISO a dir poco inguardabile.

Successivamente sono passato ai CMOS APS-C di casa Canon, arrivando sino al 18 MP della EOS 550D, 600D e 7D. Per quanto riguarda i full frame Canon, ho avuto per un anno una EOS 5D col suo 12 MP e da quattro anni uso con soddisfazione l'ottimo 21 MP montato dalla EOS 5D MK II.

Nel frattempo ho avuto modo di provare il buon 14MP APS-C di Sony montato sulla NEX-3 e lo strepitoso 16MP montato sulle NEX 5n e c3.

In realtà pur considerando i sensori Sony obiettivamente migliori, per quanto riguarda l'offerta full frame non mi sento di considerare Canon così indietro, nonostante i test dxomark. Spiego il motivo: la gamma dinamica del 21MP Canon è eccellente, soltanto che è spostata verso destra.

Ovvero, si recupera molto bene dalle alte luci, e male dalle ombre. I sensori Sony sono tarati al contrario, ovvero recuperano molto bene le ombre e tendono a bruciare le alte luci.

Con la 5D II basta sovraesporre leggermente (esporre a destra) e poi recuperare dal RAW le alte luci per avere ombre perfette e ben leggibili. Utilizzando sensori Sony basta badare a non bruciare le alte luci e poi si possono aprire le ombre dal RAW.

I test effettuati da dxomark non tengono in considerazione queste differenze, per questo li considero falsati in linea di principio, anche perché i RAW Sony/Nikon sono più lavorati dal processore d'immagine della fotocamera rispetto ai RAW Canon.

In definitiva la superiorità Sony nello sviluppo dei sensori c'è, ma non la ritengo affatto determinante nella scelta della fotocamera.

Recensione Canon EF 200mm f/2.0 L IS USM

Posso riassumere tutto quello che scriverò in seguito in due parole: perfezione assoluta.

Questo è il Canon EF 200mm f/2.0 L IS USM.



Come al solito amo scrivere la storia che mi ha portato a scegliere un determinato obiettivo. Correva l'anno 2010 ed ero al mio primo photokina, nella bella città di Colonia.

Era un periodo di rivoluzione del corredo tramite passaggio dagli zoom ai fissi; mi ero appena accaparttato il Canon 24L TS-E II ed ero in fiera con un Sigma 50 1.4.

Appena entrato, come tutto il resto del gregge di canonisti convinti presenti, mi sono fiondato con la mia EOS 5D MK II allo stand Canon a mettermi in coda per provare un po'di ottiche. 24 L II, 35L, e poi la fila per i supertele, bianchi ed immensi e con una fila allucinante.

Mi sono detto più volte: "Non faccio sport, non faccio avifauna, che sto a fare in mezzo alla calca?" Approccio il primo supertele e scopro che...è appiccicato ad una stupida Canon EOS 1D MK IV e non lo posso provare con la 5D II. Poco male, scatto qualcosa con la 1D inserendo la mia scheda di memoria per portare a casa il ricordo. Provo nell'ordine il 300/2.8 IS, il 400/2.8 IS, il 500/4 IS, ed il 600/4 IS, più per gioco che per altro, trovando soggetti buffi allo stand Canon.

Poi noto un supertele incollato ad una 1DS MK III un po'in disparte. Mi avvicino, è un Canon EF 200mm f/2.0 L IS USM in condizioni pietose, pieno di graffi e snobbato dal grande pubblico.

Lo provo facendo 4 scatti al volo con l'idea di compararlo al Canon EF 135mm f/2.0 L USM che già possedevo, essendo stato il mio primo L.

Da qui la storia è semplice: torno a casa, guardo le quattro foto, risparmio per due anni, vendo tutti i miei zoom (16-35L, 24-70L, 70-200 L IS) e faccio la posta a tutti i forum, finché non ne sbuca uno usato.

Io e l'amico Mariano abbiamo fatto un viaggetto di 950km in un giorno per andare a prenderlo.

Come prima cosa ci faccio un bokehrama per mostrare la tecnica a Mariano:
Marianorama
Marianorama

L'obiettivo si rivela subito scomodo da usare a mano libera, pesante, vistoso, ciccione.
Ma l'amore è irrazionale, ed io me ne innamoro, e vi spiego perché:


Big Smile
Lo sfocato è incredibilmente progressivo e morbido
Ary
Ha una capacita di stacco eccezionale, qui il muro è soltanto 2m dietro al soggetto

Air Running
L'AF è impressinante anche sulla mia 5D MK II

Pause
Rende ottimamente i passaggi tonali 

Peace
Grazie allo stabilizzatore da 4 stop si fotografa all'alba...
All is Swallowed
...fondendo più scatti, a 100 ISO senza treppiede


Marzola at Dawn
Ha un'incisività ed una riproduzione dei colori spettacolare


Mariano
E rende bello chiunque :P


In conclusione, dopo sei mesi di utilizzo non posso certo dire di averci scattato molto, ma ogni volta è stata una gioia rivedere i risultati che produce: è semplicemente perfetto in tutto.

Recensione - Canon EF 50mm f/1.2 L USM

Sono molto felice di scrivere del Canon EF 50mm f/1.2 L USM, perché ultimamente è decisamente il mio obiettivo preferito da abbinare alla mia Canon EOS 5D MK II.

Andrea
Ritratto a f/2
Nello sviluppo del mio corredo ho approcciato la focale 50mm in modo graduale, partendo dal 50mm f/1.8 Canon per passare per due Sigma 50mm f/1.4 ed un Leica Summicron-R 50mm f/2 utilizzato tramite adattatore.

Nonostante sia considerata assieme al 35mm una focale standard, vicina a quanto osserva l'occhio umano, non mi ci sono trovato bene da subito. Trovo che focali più spinte come 24mm o 85mm siano più semplici da domare.

Eeek-Eeek
Primi tentativi non troppo soddisfacenti
Ho trovato il  Canon EF 85mm f/1.2 L USM molto più facile da utilizzare rispetto al 50, nonostante l'85 sia considerato generalmente più difficile per via della profondità di campo più ridotta e dell'autofocus lento.

Ho acquistato il 50L usato circa un anno fa. Il primo impatto è stato negativo, l'ho provato nel mio genere preferito, il ritratto ambientato, e non mi piacevano i risultati. L'obiettivo è rimasto sullo scaffale per tre mesi, mentre ero indeciso sulla vendita.


Treetop Girl
Il 50L finalmente domato

Poi la rivelazione: su flickr ho visto alcuni scatti realizzati con l'ottica che mi piacevano tantissimo e mi sono convinto che il problema non fosse dell'attrezzatura, ma mio. Ho ripreso il 50L, l'ho incollato alla 5D II e mi sono costretto ad usarlo come walkaround. Piano piano ho imparato a domare questa bestiolina dal difficile carattere, capendone soprattutto lo sfocato.


All is Green
Nelle giuste condizioni, l'ariosità e la tridimensionalità sono eccezionali




La mia valutazione riguardo a questo obiettivo è quindi più che positiva, prima di acquistarlo però consiglio una buona dose di esperienza e di volontà di mettersi in gioco.

Lo ritengo inoltre un obiettivo che ha senso solo se abbinato a fotocamere a pieno formato, per esaltarne le caratteristiche di ariosità.

The woods of Bokehstan
La resa del 50L è adatta a rendere magica una passeggiata nei boschi


Tutorial - Stabilizzatore d'Immagine

Ormai l'amico Mariano è diventato un habituè del blog, proponendo questo articolo breve sullo stabilizzatore d'immagine, chiamato dalle varie Case con i gli acronimi più disparati che indicano sempre la stessa cosa, ovvero un dispositivo in grado di ridurre le vibrazioni inserito nel sensore o nel gruppo ottico. Sony ha SSS e OIS, Canon ha l'IS, Nikon il VR.


Iniziamo sfatando subito un mito: l'IS (sì, Mariano è Canonista), non è la panacea di tutti i mali: si facevano, si fanno e si faranno foto con e senza l'IS.


Fatta questa doverosa premessa cerchiamo di capire a cosa serve, quando è utile e quando no.

La stabilizzazione d'immagine è una delle più significative innovazioni degli obiettivi dopo l'introduzione dell'autofocus.

La stabilizzazione muove un elemento dell'obiettivo (o il sensore) per controbilanciare le vibrazioni della fotocamera, due sensori giroscopici rilevano tali movimenti (dovuti ai termolii delle mani o supporti in-stabili) ed invia i dati alla CPU che, analizza e da le istruzioni al motore per muovere la lente (o il sensore) in modo da proiettare sul sensore un immagine ferma.

In altre parole l'immagine sarà nitida come fosse scattata con tempi 2-3 volte più veloci.

Come avrete capito la stabilizzazione riduce i movimenti del fotografo e non del soggetto , se state scattando un soggetto in movimento non c'è IS che tenga, bisogna alzare le ISO o aprire il diaframma.
Mentre se fotografare un soggetto fermo allora l'IS è una manna dai cielo.

Stabilizzatore Ottico d'Immagine

Esempi pratici:

State fotografando una gara di F1, per "bloccare" le macchine ci vuole un tempo di 1/1.000 sec. 
In questo caso l'IS non entrerà nemmeno in funzione.

State fotografando la premiazione della gara di cui sopra, durante gli inni i pioti stanno fermi, ecco che in questo caso potete scattare una foto ad 200mm e 1/50 ed iso bassi visto che il vostro obiettivo è IS.

Se invece iniziano a stappare lo spumante e fare festa, fotografando soggetti in movimento, alziamo gli ISO e dimentichiamoci dell'IS, decisamente poco utile.

Accessori - Treppiede e Testa

Propongo un secondo interessante scritto dell'amico Mariano, con le sue opinioni riguardo la scelta di un treppiede adatto.



Accessori - I Filtri


Inizio ad ospitare qualche articolo dell'amico Mariano, appassionato forse più di me riguardo certe sfere del mondo della fotografia.

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